Dopo circa quattro anni di attività il nostro comitato è alla ricerca di una sede che ci dia la possibilità di stare in mezzo alla gente a stretto contatto senza essere condizionati da alcunché. In questi anni abbiamo accettato soluzioni provvisorie che ci hanno consentito di avere un riferimento logistico preciso per chi volesse avere un contatto diretto, fermo restando i collegamenti on line e l’interscambio sui network. Grazie all’accoglienza di Don Oreste, che rimane il nostro Presidente onorario, abbiamo usufruito dei locali parrocchiali sia in sede di riunioni del Direttivo e sia per quanto riguarda le Assemblee dei soci e gli incontri con la cittadinanza ed i responsabili comunali. Questo, senza lesinare adeguati proventi destinati a coprire le spese di illuminazione e di riscaldamento. E’ chiaro a tutti che il progetto che il nostro sodalizio sta portando avanti è frutto di puro volontariato che impegna già notevolmente il nostro gruppo dal punto di vista intellettuale e di tempo per cui sarebbe veramente troppo oneroso gravare il gruppo di un eccessivo impegno economico per avere una sede adeguata. La soluzione, considerata l’impossibilità di avere locali esclusivi sia in parroccha che da parte delle competenti autorità comunali, la soluzione, dicevamo, potrebbe essere quella di trovare un locale da dividere con altre associazioni che abbiano il nostro stesso scopo e ciò al fine di avere spese minime, ma anche partner impegnati nella stessa nostra programmazione. Oggi è molto più semplice trovare una sede per circoli dediti esclusivamente al passatempo ludico delle carte, o di qualche altra attività di tipo che non sia proprio improntato alla promozione collettiva della cittadinanza che ottenere una sede per un circolo culturale. Ed è amaro dire queste cose perché si comprende appieno quanto sia difficile fare del sociale a favore di una cittadinanza che ha bisogno di continui richiami per capire in che mondo vive ed a quali pericoli è esposta senza averne neppure la consapevolezza. Ed è ancor più amaro costatare che il lavoro dei volontari non è adeguatamente apprezzato da coloro che non hanno una sensibilità ed una propensione verso problematiche vitali per la collettività. La disponibilità dimostrata in questi anni verso tutti coloro che ci seguono è di per sé proverbiale, ma in cambio abbiamo ricevuto poco o nulla. Diciamo ciò non per reclamare un quantum, bensì per cercare di capire se tutti hanno compreso che per vivere bene bisogna lottare perché nessuno regala nulla specialmente a chi persegue la chiarezza, la legalità e soprattutto la lotta a tutto ciò che è contrario a questi principi.
La Segreteria del Comitato.