La riflessione di Papa Francesco, all’angelus di questa domenica, è un invito rivolto in modo individuale a ciascuno di noi. Il Vangelo che la liturgia ci propone – dice il Papa – ci invita a riflettere sul senso profondo della fede.
Proprio per questo è necessario “abbattere gli idoli mondani per aprire il cuore al Dio vivo e vero. Sono molti, infatti, anche ai nostri giorni, quelli che si propongono come dispensatori di felicità”.
In queste ultime parole si concentra tutto il senso dell’invito. Ognuno di noi non deve lasciarsi coinvolgere ed intrappolare dal peccato dell’idolatria.
In venire in nostro soccorso è lo stesso Messia. “Gesù ci apre gli occhi sulla realtà. Siamo chiamati alla felicità, ad essere beati, e lo diventiamo fin da ora nella misura in cui ci mettiamo dalla parte di Dio, del suo Regno, dalla parte di ciò che non è effimero ma dura per la vita eterna”.
Il Signore ci aiuta ad aprire gli occhi, – conclude il Papa – ad acquisire uno sguardo più penetrante sulla realtà, a guarire dalla miopia cronica che lo spirito mondano ci contagia.
Con la sua Parola paradossale ci scuote e ci fa riconoscere ciò che davvero ci arricchisce, ci sazia, ci dà gioia e dignità. Insomma, quello che veramente dà senso e pienezza alla nostra vita.