“La volontà di contribuire a creare un ambiente migliore per le generazioni future è ciò che ha sempre alimentato la mia passione”, una chiacchierata con Alfonso Fattore ai microfoni di BelvedereNews

Nel contesto della nostra campagna volta alla conoscenza del territorio delle città della provincia di Caserta, abbiamo incontrato Alfonso Fattore, capogruppo di Teverola Sostenibile, già assessore alle politiche ambientali, ruolo ricoperto da giovanissimo, a soli 23 anni. Il celebre scrittore tedesco Thomas Mann formulò il pensiero secondo cui “tutto è politica” e Alfonso Fattore sembra incarnare a perfezione questo aforisma, addirittura sin da bambino.

Qui a Teverola sappiamo tutti che hai iniziato a fare politica da molto giovane, a 23 anni ti sei candidato e hai da subito riscontrato grande successo nella nostra comunità. Ovviamente già provenivi da un’esperienza importante con Città Viva, che stai ancora portando avanti con grande perseveranza assieme ai tuoi amici. Cosa ti ha spinto da così giovane ad affacciarti alla politica e a che età è scattata la scintilla?

“Provenendo da un contesto familiare in cui fin da bambino ho sempre sentito parlare di politica, ho sviluppato una passione per essa fin dalle scuole elementari. Sin da piccolo, ho sempre avuto una forte determinazione e mi sono impegnato per gli altri, sebbene a volte potessi risultare un po’ egocentrico. Con l’età, ho capito l’importanza di collaborare con gli altri per raggiungere obiettivi comuni. Durante il mio periodo al liceo, ho deciso di candidarmi come rappresentante di istituto e, contemporaneamente, ho iniziato a partecipare alle attività delle associazioni locali attraverso il Forum dei Giovani di Teverola. In quella veste, siamo stati eletti e abbiamo iniziato a lavorare per migliorare il nostro territorio. Credo fermamente che il Forum dei Giovani sia stato il “trampolino di lancio” per molti giovani che volevano entrare nel mondo della politica locale. Il coinvolgimento diretto dei giovani nel loro territorio ha generato un nuovo entusiasmo, spingendo molti di noi a voler entrare nelle istituzioni e a cercare un ruolo attivo, un’opportunità che purtroppo raramente viene concessa ai giovani.”

Come mai ti sei interessato proprio alle politiche ambientali?

“La volontà di contribuire a creare un ambiente migliore per le generazioni future è ciò che ha sempre alimentato la mia passione. Come membro di Città Viva, già prima della campagna elettorale, ci siamo costantemente dedicati alle politiche ambientali. Vivendo nel centro urbano e consapevole delle problematiche legate alla Terra dei Fuochi, ai rifiuti e all’industrializzazione, mi sono spesso chiesto perché nessuno intervenisse per affrontare questi problemi. La mia abitazione si trova in via Garibaldi, a pochi passi dalla zona P.I.P, che ospita numerose fabbriche classificate come aziende che dovrebbero essere situate lontano dalle zone residenziali. In questo contesto, abbiamo condotto attività per valutare la possibilità di monitorare la qualità dell’aria e abbiamo persino condotto un censimento. Durante questa iniziativa, abbiamo nominato un ingegnere ambientale, anche se purtroppo, dopo le mie dimissioni da Assessore alle Politiche Ambientali, non si è portato avanti questo progetto.”

Hai interessi culturali? Quali sono stati i tuoi studi? Sono collegati con il tuo percorso politico?

Ho frequentato il liceo scientifico e attualmente sono uno studente iscritto alla facoltà di giurisprudenza. La mia scelta di studiare legge è maturata fin da quando ero bambino ed è direttamente connessa al mio impegno politico. La giurisprudenza, il diritto: tutte materie più che attuali nel panorama politico, locale e nazionale. Nutro un profondo interesse per il mondo dell’informazione.

Secondo te quali dovrebbero essere le doti fondamentali di un sindaco? Perché?

Competenza e coerenza con quanto promesso in campagna elettorale sono fondamentali. È essenziale rispettare il programma elettorale su cui si è guadagnata la fiducia degli elettori. Non cito l’onestà: credo sia un elemento imprescindibile, una condizione di normalità, nessuna eccezione.

I fondi del PNRR sono arrivati a Teverola? Ci sono progetti dal punto di vista ambientale e della sensibilizzazione?

“Teverola ha ricevuto pochi finanziamenti dal PNRR, nessuno dei quali è stato destinato a progetti ambientali. Tra tutti c’è quello per la realizzazione della mensa scolastica. Negli anni precedenti, erano stati discussi progetti come la creazione di un ecocentro e il progetto concernente l’abbattimento e la ricostruzione del plesso scolastico di via Pecorario, ma non è mai stato dato seguito. E non perché è stata decretata la fine della precedente amministrazione. Qualcuno in passato ha annunciato “17 milioni di euro” al comune di Teverola: annunci da bar. Per onestà intellettuale, però, mi va di dire che la colpa non è da scaricare esclusivamente sulle amministrazioni locali. Ottenere finanziamenti del PNRR richiede una progettazione complessa, e con soltanto due impiegati nell’ufficio tecnico capirete che realizzare un lavoro così critico e complesso risulta piuttosto difficile.”

 

Qual è la proposta di Teverola Sostenibile per quanto riguarda l’igiene urbana? Mi riferisco alla manutenzione del verde pubblico, alla pulizia delle caditoie e dei tombini o anche al raccoglimento degli oli esausti, sul quale sei intervenuto in passato, e sullo smaltimento di rifiuti difficili da smaltire come i tessili sanitari.

“A mio avviso, è fondamentale sviluppare un programma per l’igiene urbana che sia in sintonia con le reali esigenze del territorio. Ad esempio, durante il mio mandato, abbiamo avviato un censimento dei condomini, grazie alla collaborazione della Polizia Locale, al fine di determinare il numero di unità abitative presenti e comprendere le modalità con cui garantire i servizi essenziali. Purtroppo, per quanto riguarda il verde pubblico, manca un sistema di irrigazione (si veda il notevole spreco di 80.000 euro per le aiuole in Via Roma) e un programma di manutenzione ben definito. Nel corso del mio mandato, abbiamo implementato un programma di manutenzione, specialmente nelle periferie, per assicurare servizi essenziali. C’è stato un dibattito sulla possibilità che l’aumento dei servizi da me richiesti potessero comportare un aumento della TARI (tassa sui rifiuti). Tuttavia, ritenevo che un servizio efficiente e coerente sarebbe stato un vantaggio per i cittadini. Ad esempio, nel centro storico, avevamo l’intenzione di implementare un servizio regolare di spazzamento, anche nelle strade più strette, con un sistema di pulizia manuale e meccanica giornaliero. Lo stesso per le zone affollate come le scuole e il cimitero. Rispondendo alle segnalazioni dei cittadini, mi sono occupato dello smaltimento di rifiuti tessili e sanitari. Abbiamo dotato l’ente di un contenitore automatico dedicato a questi rifiuti, anche se purtroppo non è mai stato utilizzato (e ancora giace nel cortile comunale). L’obiettivo era facilitare lo smaltimento di pannolini e rifiuti simili. Abbiamo anche predisposto un avviso per questo servizio, ma purtroppo non è mai stato dato seguito a tali progetti. Inoltre, grazie anche all’aiuto disinteressato dei membri di Città Viva, ci siamo impegnati per stabilire un regolare sistema di smaltimento degli oli esausti, riuscendo a raccogliere numerose tonnellate nei primi mesi. Questo intervento è stato fondamentale per prevenire l’inquinamento ambientale. Invece, il contenitore per il mangiaplastica, nonostante il finanziamento ottenuto, è diventato, come molte altre iniziative rimaste in sospeso dopo il mio mandato, solo un lontano ricordo.”

In queste settimane, come sta denunciando più volte anche Teverola Sostenibile, si stanno ripetendo atti di vandalismo, specie nella zona di via Campanello, e recentemente anche nel Rione Napoli. Nei progetti di Teverola Sostenibile c’è anche qualcosa che riguarda la sicurezza pubblica?

“A Teverola, purtroppo, non è mai stato implementato un sistema di videosorveglianza che coprisse l’intero territorio. Tuttavia, nel 2019 abbiamo dotato la polizia municipale di due sistemi mobili di videosorveglianza che sono stati di grande utilità. Ad esempio, hanno contribuito notevolmente alla lotta contro l’abbandono illecito di rifiuti, in particolare nelle aree di via Campanello e via Garibaldi. Per quanto riguarda atti di vandalismo, riteniamo – come gruppo politico – opportuno sviluppare programmi di controllo nelle aree interessate. Come Città Viva, stiamo attualmente conducendo questionari anonimi rivolti a tutti i cittadini. Fino a ora, ne abbiamo realizzati tre e abbiamo ottenuto 1153 risposte. Abbiamo avviato questa iniziativa perché riteniamo che la conoscenza del territorio sia fondamentale per un’efficace amministrazione, e il fatto che 1153 cittadini abbiano risposto ai nostri questionari dimostra un forte desiderio di partecipazione. Abbiamo chiesto ai cittadini cosa ne pensassero del territorio e il 98,3% di coloro che hanno risposto, su un campione di 520 persone, ha sottolineato la necessità di un controllo regolare sulla qualità dell’aria. Inoltre, riguardo alla devianza giovanile, il 92% degli intervistati, su un campione di 250 cittadini, ritiene che le politiche sociali volte a contrastare il fenomeno siano inesistenti, mentre il 52% ritiene che la devianza giovanile sia diffusa. Un dato allarmante è che il 27% ha dichiarato di essere stato vittima di atti di bullismo e il 55% ha dichiarato di aver assistito ad atti simili almeno una volta. Ritengo che ci sia un problema culturale sottostante a tutto questo. Se i ragazzi di 14/15 anni vedono come unica alternativa vandalizzare l’arredo urbano, il problema risiede nelle aspettative che l’amministrazione e le Istituzioni in generale non siano state in grado di soddisfare nei giovani cittadini di questo territorio. L’amministrazione, con l’intera filiera istituzionale, potrà risolvere il problema solo garantendo la realizzazione di percorsi culturali ed educativi che offrano a tutti i giovani della città l’opportunità di esprimersi in contesti diversi dalla strada. Credo che tutti i ragazzi meritino pari opportunità, indipendentemente dalle loro condizioni familiari o economiche. Anche se riuscissimo ad offrire una sola alternatività, significherebbe che abbiamo adempiuto al nostro dovere. La nostra proposta si basa su dati concreti, una profonda conoscenza del territorio e delle reali e concrete esigenze dei cittadini.”

Ho frequentato le scuole medie a Teverola e spesso mancavano le attrezzature adatte per fare lezione, mi riferisco a strumenti musicali o oggetti per esperimenti scientifici. Più volte, inoltre, la palestra era inagibile (vicenda che Teverola Sostenibile ha denunciato). Per l’istruzione quali sono gli obiettivi di Teverola Sostenibile?

“Anche quando ero al Comune, purtroppo, non si sono compiuti passi significativi nel migliorare le infrastrutture scolastiche. Condivido pienamente l’opinione che sia essenziale investire nell’istruzione dei giovani studenti. Ritengo che sia possibile raggiungere questo obiettivo, ma richiede non solo competenza, ma anche un gruppo politico coeso e motivato che si prefigga obiettivi chiari e definiti. È fondamentale considerare anche l’accessibilità alle scuole, garantendo un trasporto pubblico efficiente per gli studenti (ed è possibile). Questi sono solo alcuni degli aspetti tecnici che possono contribuire a migliorare le condizioni delle infrastrutture scolastiche nella nostra comunità.”

 

La legge n.18 del 2017, detta legge del 34%, prevede che vengano delineati i principi per il riequilibrio economico territoriale attraverso gli stanziamenti ordinari ai territori che devono essere in conto capitale proporzionali alla popolazione di riferimento. In realtà i decreti attuativi fanno arrivare al sud solo il 12%, invece del 34% che spetterebbe. Cosa ci puoi dire su questo?

“Purtroppo, il Sud Italia continua ad affrontare serie sfide e a essere svantaggiato in molte aree, inclusa l’istruzione e l’occupazione. I dati dimostrano che la maggior parte dei giovani che completano il loro percorso di studio tende a cercare opportunità altrove, poiché la nostra regione offre limitate prospettive di lavoro. E in quest’ottica la paventata idea del governo sull’autonomia differenziata è piuttosto allarmante: se dovesse essere approvata, finirebbe per accentuare la disparità tra Nord e Sud. Prendendo in considerazione la Legge del 34% e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si nota che i comuni sono chiamati a sviluppare progetti complessi che richiedono competenze specializzate. Questa sfida si presenta in un contesto in cui spesso manca personale qualificato nelle amministrazioni locali del Sud. E non solo. Queste sfide influenzano anche il coinvolgimento dei giovani in politica. Le statistiche IFEL mostrano che una percentuale ridotta di giovani si impegna attivamente in politica. Se teniamo conto che il numero di donne e giovani attivi in politica sta diminuendo rispetto a un panorama ancora dominato da figure maschili anziane, emerge chiaramente che il potere decisionale in questi territori è concentrato in poche mani. È essenziale che riconosciamo il nostro ruolo, anche se siamo una minoranza. Immagino un futuro in cui i bambini del domani possano godere di opportunità di crescita in questa comunità e che si sentano liberi di scegliere e di esprimersi in totale libertà, contribuendo in modo significativo alla costruzione del loro futuro e di quello del nostro territorio.”