Mauro Felicori arriva a Caserta l’8 ottobre. La riforma Franceschini osteggiata all’interno dello stesso Mibact

Mauro Felicori, Direttore Generale della Reggia di Caserta, si insedia al suo posto di comando giovedì 8 ottobre. L’opinione pubblica , casertana e non solo, nutre molte aspettative verso il nuovo Manager chiamato dal Mibact al difficile compito di fare risorgere la Reggia di Caserta e, con essa, la promozione dell’intero patrimonio culturale della provincia di Caserta. A questo punto è evidente che l’ex Dirigente del Comune di Bologna sarà accolto a Caserta con affetto , quasi un ” novello Luigi Vanvitelli” a cui è stato dato l’ingrato compito di sanare disastri precedenti. Va detto, pero’, che la Riforma Franceschini è osteggiata all’interno dello stesso Ministero e, secondo fondate indiscrezioni, i funzionari e il personale della Soprintendenza starebbero facendo di tutto per fare fallire la riforma. A tutt’oggi la Reggia è stata gestita da Funzionari interni legati alle norme e alle pratiche del controllo del territorio, in una simbiosi tra malaffare e legalità. In questo senso, la scelta di Mauro Felicori, come Dirigente esterno della Reggia , dovrebbe costituire una garanzia per il successo della riforma Franceschini perchè il funzionario esterno non è conosciuto e non è ” ricattabile”.Ma procediamo con ordine. La Reggia di Caserta è un Museo dello Stato. A tutt’oggi, nonostante le reiterate dichiarazioni di intenti sono falliti tutti i progetti finalizzati a collegare il complesso vanvitelliano con gli altri siti borbonici del territorio. Negli anni scorsi Maria Carmela Caiola e Maria Rosaria Iacono avevano presentato un progetto che trainasse il Real Sito di San Leucio alla Reggia di Caserta e all’Acquedotto Carolino.Il progetto non è stato mai attuato anche perchè , secondo molti, l’Unesco non ha mai svolto una attività di effettiva sorveglianza sui siti borbonici. Si pensi che la Reggia ospita la Scuola Specialisti dell’Aeronautica Militare . Il che, se osserviamo con attenzione , è un controsenso dal momento che in un Bene riconosciuto Patrimonio Mondiale è insediata, in effetti, una base militare che potrebbe essere attaccata. Nei giorni scorsi la notizia secondo cui all’interno del Parco Reale sarebbe venuta a mancare- e non si sa ancora da quale periodo di tempo- una statua . E poi ancora la chiusura, per ragioni soggettive o, quanto meno imprecisate, del Teatro di Corte e del Teatro dell’Opera a cui si aggiungono i tentativi di alcuni funzioni di traghettare le opere d’arte custodite nel Palazzo verso altre strutture o verso le proprie case. Alcune stanze del Palazzo, inoltre, sono chiuse per mancanza di personale . Sta di fatto che , mentre la legge prevede 1 custode per ogni stanza, il visitatore si ritrova, invece, nelle stanze destinate alla visita, dinanzi a 5 custodi magari ” stravaccati su comode poltrone”. A cio’ si deve aggiungere la presenza di personale non qualificato , che non è in grado di interagire con il pubblico sia da un punto di vista linguistico – sono in pochi gli operatori della Reggia a conoscere le lingue straniere- sia relazionale. “Non basta la sorveglianza- spiega Pietro Di Lorenzo Operatore Culturale Casertano- ma serve anche una accurata accoglienza dei turisti e un professionale servizio di pubbliche relazioni”.La Reggia , inoltre, si avvale di due Biblioteche : una è la Biblioteca della Soprintendenza, destinata al personale interno, e l’altra è la Biblioteca Palatina , che dipende direttamente dalla Reggia. e Mauro Felicori, dunque, il giorno 8 ottobre, arriva nel Palazzo, che non è quello immaginato da Luigi Vanvitelli, ma una sorta di labirinto nel quale il malaffare e l’esigenza del Bello , come speranza della sopravvivenza dell’Uomo, lottano quotidianamente in una guerra fredda senza soluzione di continuità. Mauro Felicori è il Manager voluto dal Ministro Franceschini che viene a sanare l’operato dei Travicelli. In realtà la sua nomina rientra in una operazione politica e amministrativa molto piu’ vasta: staccare i 20 Musei d’Italia dalle rispettive Soprintendenze. ” L’obiettivo- spiega Pietro Di Lorenzo – è quello di migliorare la qualità dei Musei e aprire la strada alla commercializzazione dei beni culturali e ai privati”. Si tratta, cioè, di rispettare, attraverso gli interventi dei privati, gli standards previsti per i Musei senza danneggiare il bene. A questo punto ci si chiede: il privato garantisce lo stesso servizio del pubblico? ” Il patrimonio turistico- continua Pietro Di Lorenzo- deve essere rivolto alla fruizione di tutti ma deve essere economicamente sostenibile”. Questa è la Reggia di Caserta alla vigilia dell’arrivo di Mauro Felicori. Buon lavoro Direttore da parte di tutti i cittadini che nella Reggia di Caserta ci credono ancora !