Nella musica popolare l’invocazione per la pace, secondo il maestro Lello Traisci.

In questi giorni sul web è uscito il nuovo lavoro musicale del cantore Lello Traisci, Tammurriata a San Rocco.
Questo brano, ispirato alla pratica del cattolicesimo popolare campano, narra i tanti miracoli attribuiti al santo pellegrino che è venerato in vari luoghi.
Il maestro Traisci, in coerenza col suo impegno per la diffusione della cultura musicale popolare dei luoghi di cui è originario, ha voluto in questo caso occuparsi di Castel Volturno, attraverso un’accurata ricerca e studio sul Santo compatrono della Città Domitia .

Per l’ennesima volta, il connubio tra studio, competenza e amore per la propria terra, che da sempre caratterizza l’opera di Lello Traisci, ha generato un altro splendido brano, in cui si invoca il Santo, chiedendo la grazia di portare la PACE in ogni luogo.

Dunque quest’ultimo capolavoro di Lello Traisci, che prende forma dalla sensibilità di un grande artista verso gli avvenimenti della propria epoca, è una tammurriata per la pace, come ci narra il rif del brano: “Santo Rocco e Montpellier porta pace sulla terra, metti amore ad ogni parte caccia il male fuori le porte……..”.
In occasione del 16 agosto, quando la suggestiva processione fluviale, con le storiche statue nella Chiesa madre del paese (rappresentanti rispettivamente San Rocco, San Castrese e la Madonna Assunta), scivola sul fiume Volturno sopra imbarcazioni tutte illuminate ed addobbate, per poi fermarsi al molo di piazza Castello e da lì proseguire per un breve percorso terrestre, il Maestro Traisci si esibirà in una performance di sue tammurriate dedicate al luogo.
Dunque il 16 agosto ascolteremo questo nuovo brano che certamente non passerà inosservato, anche perché rappresenta un ponte tra passato e presente, una catena di congiunzione, un denominatore comune ad ogni epoca: la necessità dell’uomo di una liberazione dalla propria condizione di sofferenza; per questo possiamo invocare San Rocco che, come in epoche remote liberava dalla peste, male di quei secoli, oggi potrà liberarci dalla peste dei nostri giorni, la guerra, che sta uccidendo migliaia di persone innocenti.

Video del brano

Conosciamo San Rocco.

San Rocco, uno dei Santi più amati e venerati dal popolo di ogni dove nonostante le poche notizie, ci lascia una grande testimonianza di fede ed altruismo, che ha saputo perpetrarsi nel culto e nella tradizione cristiana.
San Rocco nacque a Montpellier, in Francia, fra il 1345 e il 1350 e morì a Voghera, fra il 1376 ed il 1379, molto giovane, non più di trentadue anni d’età. Le biografie narrano come i genitori, Jean e Libère De La Croix, fossero una coppia di esemplari virtù cristiane, ricchi e benestanti, dediti ad opere di carità. Rattristati dalla mancanza di un figlio rivolsero continue preghiere alla Vergine Maria dell’antica Chiesa di Notre-Dame des Tables fino ad ottenere la grazia richiesta.

Secondo la devozione il neonato, a cui fu dato il nome di Rocco (da Rog o Rotch), sin dalla nascita aveva una croce impressa sul petto. San Rocco intorno ai vent’anni di età perse entrambi i genitori e decise di seguire Cristo fino in fondo: vendette tutti i suoi beni, si affiliò al Terz’ordine francescano e, indossato l’abito del pellegrino, fece voto di recarsi a Roma a pregare sulla tomba degli apostoli Pietro e Paolo. Bastone, mantello, cappello, borraccia e conchiglia furono i suoi ornamenti; la preghiera e la carità, la sua forza.
San Rocco fu artefice di miracolose guarigioni, sanando molti ammalati di peste.
Fra il 1367 e l’inizio del 1368, si ipotizza il suo arrivo a Roma quando Papa Urbano V era da poco ritornato da Avignone. È del tutto probabile che il nostro Santo si sia recato all’ospedale del Santo Spirito, dove che sarebbe avvenuto il più famoso miracolo di San Rocco: la guarigione di un cardinale, liberato dalla peste dopo che il Santo lo segnò sulla fronte con il segno di Croce. Fu proprio questo cardinale a presentare San Rocco al pontefice, l’incontro con il Papa fu il momento culminante del soggiorno romano di San Rocco. La partenza da Roma avvenne tra il 1370 ed il 1371. Varie tradizioni segnalano la presenza del Santo a Rimini, Forlì, Cesena, Parma, Bologna. Certo è che nel luglio 1371 era a Piacenza presso l’ospedale di Nostra Signora di Betlemme. Qui proseguì la sua opera di conforto e di assistenza ai malati, fino alla scoperta di essere stato anch’egli colpito dalla peste. Di sua iniziativa o forse scacciato dalla gente si allontanò dalla città e si rifugiò in un bosco vicino Sarmato, in una capanna vicino al fiume Trebbia. Qui un cane lo salvò dalla morte per fame portandogli ogni giorno del pane, sottratto alla mensa del suo padrone e signore del luogo, identificato in Gottardo Pallastrelli, che, seguendo il cane, giunse nella capanna di Rocco. Soccorso e curato dal nobile signore, Rocco riprese il suo cammino.

Il Santo morì nella notte tra il 15 e il 16 agosto, tra il 1376 e il 1379.