San Carlo, scontro istituzionale: Manfredi ricorre al Tar

Napoli. La crisi che scuote il Teatro di San Carlo sembra tutt’altro che risolta. Al centro della contesa, la nomina del nuovo sovrintendente, che ha visto contrapporsi il sindaco di Napoli e presidente della Fondazione, Gaetano Manfredi, e l’asse formato da Regione Campania e Governo.

Il 4 agosto si è consumato l’episodio chiave: Manfredi aveva convocato il Consiglio di indirizzo della Fondazione, salvo poi annullare la riunione. Gli altri componenti, tuttavia, non si sono fermati. Con tre voti a favore – Riccardo Realfonzo in rappresentanza della Regione, Luisa Faraone Mennella e Giovanni Francesco Nicoletti per il Governo – è stato indicato il nome di Fulvio Macciardi, violinista classe 1959 e attuale sovrintendente del Comunale di Bologna.

Un passo decisivo, al quale il ministro della Cultura Giuli non ha esitato a dare seguito con un decreto ufficiale di nomina. Una mossa che ha innescato la reazione immediata del sindaco: Manfredi ha impugnato la decisione davanti al Tar, sostenendo che la riunione del 4 agosto fosse priva di validità e dunque illegittima.

Sul piano politico-istituzionale, lo scontro è ormai frontale. Se da un lato Regione e Governo rivendicano la scelta come necessaria per dare stabilità al teatro lirico più antico d’Europa, dall’altro Manfredi denuncia una forzatura procedurale che rischia di minare l’autonomia della Fondazione e il ruolo del Comune.

Intanto, il San Carlo resta sospeso tra diritto e politica, con un sovrintendente nominato e già formalizzato dal Ministero, ma una causa amministrativa pronta ad aprire nuovi scenari. In gioco non c’è solo la guida del teatro napoletano, ma anche l’equilibrio dei poteri e il futuro di una delle istituzioni culturali più prestigiose del Paese.