A cura di Giovanni Raimondo.
Le associazioni recuperano una scuola abbandonata.
A Scampia, quartiere periferico della città di Napoli, le associazioni hanno recuperato una scuola abbandonata da ben 20 anni, piena di immondizia e rovi (pianta spinosa), di cui solo una piccola parte è adoperata dagli uffici di Asia. Domani i cittadini e le associazioni Pollici Verdi, Banda Baleno, Centro Insieme e Vodisca, alle ore 9:00, daranno il via al recupero di questa scuola per poi passare a specificare la destinazione d’uso dello stabile. Molte idee ci sono che sono sia extrascolastiche come il doposcuola gratuito per i ragazzi, che scolastiche come il teatro, laboratori di educazione ambientale, di lettura, una sala di registrazione, corsi per strumenti musicali, una sartoria per piccoli e una piccola biblioteca di quartiere. Tutto questo verrà autofinanziato dalle associazioni stesse e finanziato collettivamente dai cittadini tramite eventi che si svolgeranno, quindi senza usufruire delle risorse pubbliche. Inoltre hanno in un incontro chiesto al sindaco di fare l’appalto o il bando, per regolarizzare le attività. Le associazioni hanno tantissimi impegni tra cui c’è quello di ripulire i 700 metri di spazio verde offuscati dalla mini discarica creatasi in tutti questi 20 anni di abbandono, dove per mezzo dello Stato che non ha fatto niente, si è accumulato solo degrado, degrado utilizzato dalla camorra per i loro sporchi traffici di spaccio , compiuti con la complicità dello Stato. Recuperare questo stabile significa creare anche un polo associativo e aggregativo di elevata qualità ed eccellenza, che faccia da attrazione sopratutto sui giovani provenienti dai Lotti W e rione “Cianfa di Cavallo” in modo da poterli acculturare, per evitare di farli finire in mano alla camorra. Queste due zone erano due zone di spaccio fino ad alcuni anni fa, ma con questo polo associativo che verrà creato, esisterà una speranza per il recupero di questi giovani, costretti sia dalla crisi che dallo Stato che la genera sempre lo Stato, a finire nelle mani della camorra. Ben vengano questa associazioni che senza prendere un soldo dalle risorse pubbliche, lottano per il futuro di questo quartiere, molte volte vittima dei media che preferiscono far vedere solo la parte negativa per guadagnare “mi piace” e visualizzazioni, facendo solo aumentare il pregiudizio nei confronti di Napoli e la Campania.