Viterbo. Il treno Italo AV 8920, partito da Roma Termini, lunedì 1 Dicembre, alle 16.55, e diretto ad Udine, si è fermato improvvisamente in una galleria nei pressi di Orte, nel Viterbese.
Una rottura a un cavo elettrico avrebbe danneggiato il vetro della carrozza 7, rendendo impossibile la prosecuzione del viaggio.
Per i 460 passeggeri a bordo sono cominciate sette lunghe ore da incubo, completamente bloccati in galleria.
Nessuna luce, aria quasi irrespirabile e bagni intasati, una situazione che peggiorava minuto dopo minuto.
Molte persone hanno iniziato a sentirsi male, c’erano donne incinte, anziani, bambini, neonati che non avevano più latte, e persone in preda a crisi di panico.
I viaggiatori hanno dovuto, in attesa di soccorsi ed indicazioni, adeguarsi e provvedere a chiedere se ci fossero a bordo medici o forze dell’Ordine.
Il personale è passato solo due volte, in sette ore, per distribuire due bicchieri d’acqua e pochissimo cibo.
Le persone hanno, infine, insistito per aprire almeno le porte e sono stati costretti a scendere in galleria per fare pipì al buio, tra i binari.
Il convoglio è poi stato evacuato e i passeggeri trasbordati su un secondo Italo, ripartito verso Roma Tiburtina prima di riuscire a riprendere il percorso originario.
Addirittura per una passeggera, diretta a Conegliano (Treviso) è avvenuto solo alle 6 del mattino successivo, dopo 13 ore di viaggio.
Un disagio grave ed inammissibile, tanto che Rfi ha avviato un’indagine interna per cercare di ricostruire la catena degli eventi.