Nonostante le campagne di prevenzione, le ordinanze restrittive emesse da numerosi comuni italiani e gli appelli al buonsenso, anche il Capodanno appena trascorso si è chiuso con un bilancio pesante. Secondo i dati ufficiali diffusi dalla Polizia di Stato, nella notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio si sono registrati 274 feriti a causa dell’uso scorretto o illegale di fuochi d’artificio, petardi e armi da fuoco. Una donna ha perso la vita ad Afragola (Napoli), colpita da un proiettile vagante.
Un tragico bilancio in aumento
I numeri parlano chiaro: rispetto all’anno precedente, quando i feriti erano stati 180, si registra un aumento del 52%. Di questi, 262 sono riconducibili direttamente ai fuochi d’artificio, mentre 12 riguardano ferite da arma da fuoco. I minorenni coinvolti sono 64, un dato che suscita particolare allarme. Sono 49 i ricoveri ospedalieri, con 27 prognosi superiori ai 40 giorni, il che indica una significativa gravità delle lesioni riportate.
Il caso di Afragola: una morte evitabile
Il fatto più grave si è verificato ad Afragola, in provincia di Napoli. Una donna di 45 anni, affacciata al balcone per ammirare i fuochi, è stata colpita alla testa da un proiettile vagante. Trasportata d’urgenza in ospedale, è deceduta poco dopo. Episodi simili si sono verificati anche nel centro di Napoli, dove un’altra donna è stata ferita all’addome da un colpo d’arma da fuoco. Fortunatamente, le sue condizioni non destano preoccupazione.
Bambini mutilati: la strage silenziosa
Particolarmente drammatici gli incidenti che hanno coinvolto i giovanissimi con lesioni gravi. A Salerno, un bambino, a Carini, nel Palermitano, un ragazzino di 12 anni e a Malnate (Varese), un 17enne: tutti con lesioni permanenti.
Emergenza fuochi e interventi straordinari
Nella notte i Vigili del Fuoco hanno effettuato 882 interventi, 179 in più rispetto all’anno precedente. Gli episodi più numerosi si sono verificati in Lombardia (142 interventi), Emilia Romagna (109) e Veneto-Trentino Alto Adige (103). Razzi e botti lanciati su cassonetti, sui tetti o autovetture parcheggiate hanno causato la maggior parte degli incendi.
Prevenzione e legalità: una sfida ancora aperta
Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine e le numerose ordinanze comunali che vietavano l’uso di materiale esplosivo, il Capodanno italiano continua a fare i conti con la pericolosa diffusione di fuochi illegali. In molti casi, in passato, i petardi responsabili degli incidenti si sono rivelati di fabbricazione artigianale, privi di marchio CE e spesso manipolati in modo improvvisato.
Mancano prevenzione e cultura della sicurezza
Il Capodanno 2023-2024 segna purtroppo un’inversione di tendenza rispetto agli anni più recenti. Il numero crescente di feriti, soprattutto tra i più giovani, e la tragica perdita di una vita umana impongono una riflessione seria e urgente. Prevenzione, controlli e cultura della sicurezza devono tornare al centro del dibattito pubblico, affinché i festeggiamenti non si trasformino, ogni anno, in un bollettino di guerra.