NAPOLI – Cinquemila metri quadrati in Mostra d’Oltremare, 15 box per le vaccinazioni con percorsi ben definiti, dalla siringa alla sala di osservazione e attesa. E’ pronto il Centro Vaccinale della Asl Napoli 1 nei padiglioni 1 e 2 della Mostra che inizia da domani il lavoro per la vaccinazione della città di Napoli contro il Covid 19.
Vaccini Covid, file chilometriche sotto la pioggia per medici e infermieri: “Non c’è rispetto per noi”, non c’è rispetto per chi lotta in prima linea contro il Covid da marzo. Siamo dalle 7.30 del mattino sotto la pioggia. Non meritavamo questo trattamento. Bastava dividerci con un criterio, per esempio in ordine alfabetico e magari su appuntamento”. E’ una delle tante testimonianze di medici, infermieri e dipendenti dell’Asl Napoli 1 in fila alla Mostra d’Oltremare per il vaccino Covid. Anche ieri c’erano state lamentele (1700 i vaccinati), ma questa mattina le code sono ancora più lunghe (tre ore di attesa media) e arrivano fino quasi allo stadio Maradona (ex San Paolo.
Pur comprendendo il momento difficile non possiamo valutare accettabile l’organizzazione fatta alla Mostra d’Oltremare di Napoli. Oggi sarebbe dovuta esserci la giornata dedicata ai medici di medicina generale e invece c’è una fila enorme, che ricomprende molte altre categorie”, denunciano FIMMG (Federazione italiana medici di medicina generale) e Comegen. I medici sono stati convocati con un “generico” sms e senza suddivisione di orari e giorni, “Sarebbero dovuti essere vaccinati per primi i medici di base per i rischi che corrono ogni giorno a stretto contatto con i pazienti senza difese.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Sindaco di Napoli, de Magistris, commentando le file alla Mostra d`Oltremare dove è iniziata la campagna vaccinal : “Anche oggi file indegne di un Paese civile per vaccinarsi. Regione Campania ed Asl hanno avuto settimane per organizzare un servizio che aspettiamo da mesi. Esseri umani, in particolare personale sanitario, in fila per ore al freddo e sotto la pioggia. Subiamo – prosegue il primo cittadino– ormai la propaganda di loghi giganteschi, effigi, stemmi, spillette e passerelle politiche, ma ora basta: si sta superando la decenza. Già venivamo dall’esperienza indegna delle file per i tamponi. Si abbia ora la decenza istituzionale di chiedere scusa, porre rimedio e rispettare la nostra comunità cittadina”.