Real museo di Capodimonte abbandonato dal nuovo direttore, insediatosi solo dal 15 gennaio, per candidarsi a Sindaco di Firenze. Ma era già tutto previsto!
La sincera commozione che l’uscente direttore del museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, mostrò, il 19 dicembre scorso, durante la cerimonia che sanciva il suo addio a Napoli, fu il sigillo rivelatore del grande ed appassionato lavoro, da lui svolto, negli 8 anni di direzione della Reggia di Capodimonte e anche del parco annesso, divenuto uno dei più importanti luoghi verdi della città. L’operato di Sylvain Bellenger ha contribuito al risveglio di quel sentimento identitario che trova le sue radici nell’immenso e antico patrimonio culturale partenopeo.
All’atto dell’uscita di scena di Bellenger già si conosceva il nome del suo successore, Eike Schmidt, ex direttore degli Uffizi di Firenze, ma anche possibile futuro Sindaco di Firenze, attraverso una candidatura con il centrodestra. Dunque già si sapeva che il direttore, appena insediato, si sarebbe, per così dire, dovuto occupare d’altro.
Eike Schmidt, tedesco naturalizzato italiano, stabilitosi a Firenze, dove era – ribadisco – direttore della Galleria degli Uffizi, davvero non si capisce perché abbia dovuto fare questo “passaggio per Napoli”. Dirigere un museo per pochi mesi, impegnandosi peraltro nella campagna elettorale necessaria per diventare sindaco di Firenze, significa abbandonare il nuovo incarico in altre mani, come vorrebbe il ministro Sangiuliano che ha affermato: “Non si chiude certo Capodimonte. Ci sono tanti dirigenti di valore a supplire per quello che è necessario“. Insomma, per il ministro della Cultura il direttore di un museo è inutile! A questo punto, anche logisticamente, sarebbe stato più fruttuoso lasciarlo dov’era, a Firenze.
Ma forse gli Uffizi dovevano avere un diverso trattamento da quello riservato al Museo di Capodimonte? – chiedo per un amico, direbbe qualcuno.
Non vorrei si considerasse Capodimonte come un museo di serie B, o meglio da rendere di serie B!