Nuova Gazzetta di Caserta del 3.1.2016. L’assenza della Politica in un Capodanno che molti Casertani hanno definito squallido

Ragazzi ubriachi in Piazza Margherita e per le strade cittadine. Questo il Capodanno 2016 della città di Caserta da molti definito “uno dei Capodanni piu’ squallidi della nostra storia che rende impossibile ogni confronto con la vicina città di Napoli dove tra i tanti e numerosi problemi l’organizzazione del Capodanno ha rappresentato il segnale di una rinascita collettiva , sociale e civile, che a Caserta è assente “. Caserta paga , e gravemente, lo scotto della assenza di una guida istituzionale o politica che sia in grado di farla riemergere dagli abissi profondi in cui è caduta e che possiamo simboleggiare con la foto che alleghiamo al presente servizio: un ragazzo ubriaco disteso sul palco di Piazza Margherita nei pressi di una macchina dei Carabinieri preposta a controllare il territorio. Il Capodanno di Caserta è stato solo il movente , l’ennesimo , per una movida , o cattiva vita di tanti ragazzi della città , che a partire dal pomeriggio del 31 dicembre si aggiravano per le strade con bicchieri colmi di alcool. Non ci sono state situazioni di aggregazione intelligente. Nella notte di San Silvestro , a parte il Gran Caffè Margherita e qualche altro locale , Caserta era off limits : chiusi tutti i punti i bar della città nella quale si è avvertita la desolazione di Piazza Pitesti in seguito al blocco da parte del Comune di Caserta del Capodanno organizzato dal Bar Boys e da Ciro Guerriero. Tutto chiuso. Alle ore 2.00 del 1 gennaio 2016 erano pochi i bar casertani aperti al pubblico per consumare quanto meno un caffè. Negli anni scorsi , la Politica , quanto meno, si è fatta garante degli eventi che venivano organizzati in città attraverso contatti costanti con la Prefettura di Caserta in una operazione di sintesi e di mediazione fra le esigenze del territorio e il rispetto delle norme di legge. Quest’anno , invece, tutto cio’ non è avvenuto. La procedura attuata da Palazzo Castropignano rispetta le norme di legge ma è priva , non per sua scelta, dell’ultimo anello della catena, quella dell’assessore al ramo o del politico che veicoli gli eventi verso il successo per garantire il legame con il territorio. Nè tantomeno emerge una formazione civile che esprima la capacità dei cittadini , degli imprenditori e dei gruppi sociali a gestire la città in maniera autonoma. Caserta, per ora, è un ragazzo ubriaco disteso sul palco del Capodanno dinanzi allo sguardo rassegnato delle Forze dell’Ordine.