A Marcianise, l’universo artistico di Cice.

La mostra, tra segno e materia al Palazzo dei pegni di Marcianise

Il 30 settembre il marcianisano, Michelangelo Cice inaugura, al Palazzo monte dei pegni di Marcianise, un’interessante e corposa mostra.  Michelangelo, nasce a Marcianise nel 1952, nel corso della sua carriera artistica ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua opera, anche fuori regione, sempre legato alle tradizioni e le vicissitudini della sua terra.

Nell’allestimento, organizzato dalla Pro Loco Marthianisi, del Presidente Michele Colella, l’artista Cice, descrive un ipotetico “Universo artistico tra segno e Materia”, nel richiamo del titolo della sua mostra. Il percorso ci porta nel sapiente ed estroso utilizzo della materia semplice, quale terra, pietra, argilla, ma anche ferro acciaio e tutto ciò, che il territorio e la natura circostante dona. Si percorre il ricordo delle tradizioni atellane, ma anche il lavoro dei contadini o il ricordo della romanità dei nostri luoghi.

Non manca il richiamo ai grandi temi moderni sovrastati dal passato, che purtroppo continua a non insegnare. Come si evince in una delle sue opere in metallo. Un uomo schiavizzato ed incatenato e nella sua fragilità, cerca di reggere il peso amorale di un bossolo di proiettile che ha appena spento delle vite, in una sorta di fabula della morte sotto lo sguardo attonito di una maschera atellana.

Il suo percorso è frastagliato, asimmetrico e tortuoso, non una, ma mille tecniche, che diventano non tecniche quando modella, salda e dipinge, ispirandosi alla sua terra e al mondo contemporaneo afflitto da mille sofferenze.

Un mondo che muore, un mondo che si aggrappa disperatamente alle radici di secoli. E le figure umane di Cice esprimono la presenza di questi drammi; la solitudine, la stanchezza, l’irriducibilità. La materia plasmata dal Cice è materia grezza, pura, con i suoi pregi e i suoi difetti, senza alcuna pulizia o levigatura, la cui lavorazione restituisce sempre opere di grande impatto senza rischiare di cadere in una facile retorica o in un qualunquismo scultoreo di facile mercato. Così lo descrive Salvatore Costanzo.

Il prof. Luca Palermo a proposito dell’artista Cice si esprime descrivendo l’arte della scultura , che definisce essere l’arte del gesto artistico per antonomasia. Nel parlare dell’artista, continua dicendo: la pesantezza della materia plasmata dall’artista, richiede un notevole sforzo fisico ed intellettuale. La scultura ci restituisce un oggetto che vive nelle sue tre dimensioni calandosi perfettamente nella realtà e nella quotidianità, ma quando gli esiti sono alti, come nel caso del busto del Cice, alle tre dimensioni se ne aggiunge una ulteriore non percepibile con i sensi, ma percepibile con le emozioni che scaturiscono in chi dell’opera fruisce.

Un intreccio quindi, di elementi informi, che con la lavorazione, dapprima mentale e poi manuale dell’artista diventano pensieri, valutazioni, visive, tattili ed emozionali.

Di Cice ha parlato anche Carlo Roberto Sciascia facendo notare, che: l’artista ha ridisegnato il rapporto uomo-terra affollando le sue opere di elementi geometrici tra grumi ricchi di sudore ed elementi contadini, tra macchie ed orme sparse, mentire il vento imperioso con i suoi vortici spezza il terreno confondendo tutto ma non la geometria. Descrivendo  inoltre nel mondo di Michelangelo Cice il geometra, misuratore dei campi, le corde di canapa, ricchezza del passato, i materiali in ceramica di vecchi impianti elettrici, gli animali dello campagna con il loro dinamismo e con le diverse sfaccettature caratteriali, mentre i binari, che si stagliano scuri e paralleli, attraversano i campi tagliando in due la realtà e lasciando dietro di sé un vorticoso succedersi di vento e frastuono.

La mostra sembra quindi attrarre e condurre il visitatore in un viaggio immaginario, nella realtà quotidiana. Un percorso di trasformazioni dalla fredda terra al caldo emotivo ed eccitante dell’elaborato inerte, che depurato dalla mente dell’artista viene restituito alla fruizione dei posteri sotto forma di commozione, impressione, suggestione, turbamento, eccitazione, secondo il personale sentire dell’osservatore.

L’esposizione, che inizia sabato 30 settembre si protrarrà fino a lunedì 2 ottobre 2023.