I giovani per il cambiamento: Sabatino Trinchese, sindaco di Visciano.

La dote principale di un sindaco è l’ascolto

In questo nostro excursus di conoscenza del territorio, attraverso la voce dei sindaci di appartenenza, abbiamo voluto incontrare Sabatino Trinchese, giovane quarantenne, nato ad Avellino, docente di scuola media superiore, eletto nel 2022 quale sindaco di Visciano – comune più orientale della città metropolitana di Napoli – nella lista civica “Risveglio civico. Visciano ai giovani”.

 

D. Buongiorno sindaco.

La nostra intervista si inserisce nel quadro di un’iniziativa mirante a far emergere le specificità dei territori tramite i sindaci di riferimento, in quanto questa importante funzione pubblica ha una doppia valenza: da un lato osservatrice delle istanze che provengono dal territorio e, successivamente, garante e attuatrice dell’azione politica in risposta alle istanze stesse.

Considerando tali premesse le pongo due domande.

A suo avviso, quali sono le caratteristiche imprescindibili per assolvere al meglio tale ruolo che, per sua natura, è presidio d’avanguardia sul territorio?

Dal punto di vista esistenziale, partendo dal suo vissuto, cosa spinge un professore di scuola media superiore a candidarsi come sindaco?

R. La dote principale di un sindaco è l’ascolto, soprattutto per i sindaci di piccole realtà come la nostra di Visciano, un paesino di 4.200 abitanti, posto su una collina, con tutte le sue belle caratteristiche, a cominciare dalla “Piccola cittadella della carità”, tenuta dalla Piccola Opera della Divina Redenzione, congregazione fondata da padre Arturo Michele D’Onofrio (a breve sarà proclamato Beato) che la pose sotto la protezione di Maria SS. Consolatrice del Carpinello, a cui fu dedicato il magnifico santuario di Visciano.

Dunque, ascoltare è importante per capire le esigenze dei cittadini e trasformarle in risposte della politica, ovviamente “macchina amministrativa e burocratica” permettendo, perché, dalla legge Bassanini in poi, tale ingranaggio ostacola l’azione attuativa della politica, snaturandola e dando tutto in mano ai tecnici.

Per quanto riguarda la seconda domanda, non saprei dire con certezza. Personalmente mi sono avvicinato alla politica giovanissimo, attraverso il partito democratico. Mio padre era un ristoratore.

 

D. Partito da cui poi si è distaccato, essendosi presentato in una lista civica?

R. Nei piccoli paesi, soprattutto nell’ultimo decennio, sono scomparse le liste dei partiti, in quanto non c’è la forza dei numeri, di cui è responsabile il sentimento di sfiducia nei partiti stessi. Inoltre, nelle realtà sotto i quindicimila abitanti, essendoci una lista unica che va a sostenere il candidato sindaco, è difficile presentare una lista monocolore.

Tuttavia, alcune istituzioni, elette all’interno dei partiti, sono state vicine alla compagine civica in cui mi sono presentato. Per esempio, alla chiusura della mia campagna elettorale sono venuti rappresentanti nazionali del partito democratico, centro democratico, o anche “Italia viva” con l’assessore regionale all’agricoltura.

Devo dire che personalmente evito di calare la bandiera partitica in quanto soprattutto nell’ultimo periodo non c’è più la struttura di una volta, che rispettava i ruoli all’interno del partito stesso; questo può causare una mancanza di collegamento con gli organismi centrali nazionali.

 

D. Il difetto di collegamento, di connessione coi poteri centrali che lei denuncia, crede possa nuocere alle piccole realtà locali? Ad esempio, i fondi stanziati dal PNRR sono arrivati a Visciano? Ci sono progetti? Sono stati finanziati?

R. Io non credo al PNRR, in quanto, avendo avuto precedentemente all’esperienza di sindaco quella di consigliere comunale, mi sono reso conto che è inutile presentare la candidatura per un progetto se poi non hai le risorse umane per realizzarlo. Tuttavia, all’epoca noi ne facemmo uno sulla digitalizzazione.

In ogni caso, poiché scrivo personalmente i progetti, devo dire che mi concentro più su quelli regionali o provinciali; in tal modo è possibile sfruttare i piccoli finanziamenti come quelli per la cultura, oppure per piccole progettazioni come, ad esempio, quelle sull’arredo urbano ecc… Lo scopo è anche di evitare di prendere i fondi dal nostro bilancio comunale.

In definitiva partecipo a quasi tutti i bandi regionali e provinciali, meno ai bandi ministeriali nazionali proprio perché manca quella struttura di partito che dicevo prima.

 

D. In queste interviste vorremmo far emergere la situazione dei fondi per il Sud, particolarmente in rimando alla legge n.18 del 2017, detta legge del 34%, in cui vengono delineati i principi per il riequilibrio economico territoriale attraverso gli stanziamenti ordinari ai territori che devono essere in conto capitale proporzionali alla popolazione di riferimento. In realtà i decreti attuativi fanno arrivare al sud solo il 12%, invece del 34% che spetterebbe. Dal suo osservatorio cosa può dirci?

R. Negli ultimi anni i fondi per i piccoli comuni, particolarmente del Sud, sono stati tagliati. Non arriva più nulla, se partecipiamo ad un progetto non riusciamo ad avere finanziamenti dallo Stato centrale, probabilmente, ripeto, proprio perché è difettata la struttura dei partiti. Roma si è dimenticata dei piccoli comuni del Sud Italia. Ad esempio, per le zone ZES – Zone Economiche Speciali -, il meridione ha perso la centralità, essendo stata trasferita a Roma la sua presidenza. Anche i fondi del PNRR sono stati tutti centralizzati a Roma, nelle mani del ministro Fitto, a differenza di come si era pensato in un primo tempo di trasferirli alle regioni e in tal modo facilitare il loro percorso verso le province ed i comuni. Per questo noi cerchiamo di recuperare risorse attraverso quei piccoli enti che ci sono veramente vicini.

 

D. Cosa pensa dell’autonomia differenziata?

R. Ci sono dei partiti nazionali a trazione nord, che mirano a drenare ogni risorsa solo da una parte del paese, l’autonomia differenziata è l’ennesima trovata per questo scopo. Noi avremo, mediante questo strumento, ulteriori pesanti tagli. Ciò che mi preoccupa di più è la sanità, che è uno dei ministeri più importanti per la totalità dei cittadini. La Differenziata è utile solo per i rifiuti!

L’Autonomia Differenziata è inaccettabile, creata ad hoc per sottrarre risorse al sud e trasferirle al nord. Nessuno, inoltre, si occupa dei piccoli comuni. Politici che, non avendo una formazione sul campo, non avendo mai fatto i consiglieri comunali o i sindaci, sostengono direttive lontane dai veri problemi della gente. Bisogna spendersi a contatto con i cittadini. Questa notte sono rientrato alle 3,30 per una perdita d’acqua che ha fatto sprofondare la strada.

 

D. Nel nome della lista con cui si è presentato ai seggi elettorali è scritto esplicitamente “Visciano ai giovani”. Perché ha voluto aggiungere questa specifica?

R. Spesso in politica chi ha già maturato un’esperienza non ha fiducia nei giovani. Questa è una visione miope perché, come ad esempio nel mio caso, non si tiene conto che anche un giovane può essersi impegnato già da anni. Io ho iniziato giovanissimo come segretario del mio partito, ma non solo. Sono venuto in contatto col mondo delle associazioni, dei sindacati, dei comitati (ricordo quando ho aderito al comitato “Acqua bene comune”). Ma costoro sono stati smentiti nelle urne.

 

D. Vuole dirci quali sono le produzioni più importanti del suo territorio a vocazione tipicamente agricola?

R. La nocciola, siamo i primi produttori regionali. A questo proposito abbiamo aderito al marchio Decò regionale. Purtroppo nel passato i nostri produttori non si sono accordati e addirittura hanno venduto le nostre nocciole al nord, producendone varietà differenti. La nocciola tipica delle nostre zone è la Mortarella.

Certamente il nostro territorio è a vocazione agricola. Abbiamo molte aziende, una cooperativa che lavora tantissimo.

Il turismo, prevalentemente di tipo religioso, può essere definito del “mordi e fuggi”, nel senso che i visitatori non pernottano nel paese o comunque non pensano di potervi passare una vacanza.

Per porre rimedio a questo siamo stati il primo paese campano ad approvare il PUC nel 2018. Ora stiamo facendo i decreti attuativi al Piano Urbanistico Comunale, per dare la possibilità in primis agli artigiani di poter creare degli insediamenti, poi anche agli agricoltori, che in passato non potevano nemmeno costruire un deposito o un capannone agricolo, di costruire dei siti produttivi di prima trasformazione anche della nocciola.

Per incentivare il turismo, dopo aver fatto uno studio sulla condizione abitativa nel paese, abbiamo scoperto che esistono molte case vuote. Questo è un patrimonio che abbiamo pensato di sfruttare dando la possibilità ai nostri cittadini di creare una struttura alberghiera come l’albergo diffuso, che ha pochi vincoli burocratici per la sua realizzazione, anche rispetto al bed and breakfast. In tal modo chiunque abbia una stanza vuota, con servizi igienici, potrà sfruttarla imprenditorialmente. Così potremo offrire a chi vuol farci visita un confortevole pernottamento, oltre alla possibilità di godere dell’arte delle nostre Chiese, oltre alla montagna, all’aria buona, ecc. Un importante capitolo riguarda le nostre prelibatezze enogastronomiche, per questo abbiamo attivato la Decò in cui entrerà la nocciola e altri prodotti tipici, come i nodini che si fanno con la pasta di pizza.

Abbiamo anche eventi culturali come lo Short Film Festival, le cui ultime edizioni hanno avuto molto successo con più di 600 persone presenti e con tantissimi attori di rilievo nazionale, come quelli dell’Amica geniale, in qualità di ospiti.

 

D. Per finire non posso non chiederle, da napoletana, per quale squadra tifa?

R. Personalmente non amo il calcio ad altissimo livello. Mi piace piuttosto andare a vedere la terza categoria del mio paese e non la partita di serie A, perché ci sono troppi interessi economici a quei livelli. Tifo Napoli in quanto sono cresciuto in una famiglia dove tutti tifavano partenopeo, però non lo seguo.

Voglio invitare tutti alla festa di fine luglio che allestiamo, qui a Visciano, con delle magnifiche luminarie.

 

Bene, allora l’appuntamento è per luglio a Visciano.

Grazie sindaco per la piacevole chiacchierata.