Opera Sant’Anna e il pranzo di Natale: la città della Reggia si mobilita per i poveri.

A Natale, in tutto il mondo, le famiglie si riuniscono, comprano regali da scambiarsi sotto l’albero, apparecchiano la tavola per la festa: per chi non ha nessuno questa festa, più di tutte le altre, diviene un giorno veramente triste. E il pranzo di Natale con i poveri è, forse, una delle poche occasioni per far sentire queste persone meno sole. A Caserta l’Opera Sant’Anna, associazione di volontariato, da cinque anni, mette insieme anziani, persone senza fissa dimora, gente che vive nella strada, negli istituti, nelle carceri, e tutti quei poveri che vengono aiutati durante l’anno. Di anno in anno quella tavola si è allargata. “Natale si avvicina. Nelle città arrivano luci e addobbi (nonostante la crisi) per creare atmosfere calde. Anche Caserta si prepara per l’evento dell’anno, solleticando lo shopping, vestendo strade e negozi. Le Chiese allestiscono presepi, preparano corali per il giorno dell’Avvento. L’Opera Sant’Anna, associazione di volontariato, anche quest’anno rinnova l’appuntamento del Pranzo di Natale per i poveri. Un manipolo di volontari, che con spirito di carità e di amore verso il “fratello” meno fortunato, si sta già adoperando per rendere luminoso un giorno che, altrimenti sarebbe vuoto come un altro. Don Giovanni Gionti, parroco della Chiesa di San Vitaliano, farà sì che il Santuario di Sant ‘Anna il giorno 24 dicembre per le 12 possa “ospitare” tavoli e sedie, anzichè panche per pregare.Questo del 2014 è il quinto Pranzo di Natale che con generosità e partecipazione, noti ristoratori, piccoli e grandi imprenditori affiancheranno e supporteranno con succulente portate i volontari e quanti desiderino donare un po’ di tempo al popolo degli “invisibili”. Così Floriana Malagoli, una delle tante volontarie che sostengono la grande famiglia dell’Opera Sant’Anna.

204“Invisibili, homeless, clochard – continua la Malagoli – in realtà poveri che l’Opera segue e sostiene tutto l’anno per dargli un pasto, un abito, una coperta, un paio di scarpe… L’OSA ha in progetto la costruzione di una mensa quotidiana con servizi; pertanto, chiede il sostegno e un aiuto agli animi sensibili a tali problematiche. Concludo ricordando le parole di Madre Teresa di Calcutta: “Se vuoi salire fino al cielo, devi scendere fino a chi soffre e dare la mano al povero Natale”.
Insomma, l’Opera Sant’Anna desidera, proprio in questo giorno in cui Gesù nasce povero per la salvezza del mondo, ritrovarsi insieme come una grande famiglia, dove tutti si possano sentire a casa loro: è l’immagine più bella, che spiega in modo eloquente il suo modo particolare di stare tra la gente, soprattutto con chi è più povero.
“Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch’essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti”.