Sabato 19 e domenica 20 ottobre 2019 si sono tenuti a San Giorgio a Cremano (NA), presso la rinnovata struttura del PalaVeliero, i Campionati interregionali di combattimento. Moltissime le società intervenute anche da fuori la Campania per questo primo appuntamento agonistico dell’anno. Dalla Puglia, dal Lazio e dalla Toscana oltre che ovviamente dalla Campania, sono stati più di 400 gli atleti a confrontarsi in questa bellissima kermesse sportiva.
Da Caserta erano 12 i partecipanti della squadra del maestro Nicola Fusco, che conquistavano 2 medaglie d’oro, 4 d’argento e 3 di bronzo, non senza qualche rimpianto.
Le medaglie d’oro
Il primo oro era di Alida Costa, la quale trovava la sua categoria vuota e quella subito successiva per poter gareggiare – come da regolamento – improvvisamente svuotata anch’essa. Doveva accontentarsi dell’oro senza poter combattere.
Oro di Pasquale Di Micco, già campione in carica della sua categoria -74kg cinture nere senior, che dimostrava di esserne l’assoluto protagonista: 4 incontri, 3 dei quali vinti per KO tecnico (oltre 20 punti di distacco dopo soli due round) e uno, la semifinale vinto di 16. Solo 6 i punti subiti e oltre 100 messi a segno ieri da questo ragazzo di 19 anni, sono i numeri impressionanti che descrivono meglio di qualunque parola quanto questo atleta sia diventato una certezza per i colori casertani.
Le medaglie d’argento
Sono di Martina Heluani che vince in scioltezza la semifinale, ma regala la finale all’avversaria perdendo di un solo punto dopo essere stata costantemente in vantaggio per tutto l’incontro. Argento anche per Marta Bove: semifinale vinta senza grossi patemi nonostante una brutta influenza che non le permetteva di respirare bene, ma che chiedeva il conto in finale – molto più impegnativa – e purtroppo persa per abbandono. Altro argento per Roberta Desiderio, appena diventata arbitro. Si cimenta in questo suo nuovo ruolo e poi smette la giacca e la cravatta da ufficiale di gara e veste la divisa da combattente: purtroppo non riesce in finale ad avere la meglio su una avversaria che forse avrebbe dovuto essere penalizzata per alcune scorrettezze evidenti non viste dall’arbitro centrale. Ultimo argento di Angelo Mannella, che ancora non riesce ad esprimere appieno il suo potenziale: perde la finale per KO tecnico con un bravo atleta napoletano.
Le medaglie di bronzo
Le tre medaglie di bronzo venivano da Andrea Albanese, Giuseppe Castellucci e Morgan Milone. Andrea Albanese, vincitore proprio nello stesso impianto lo scorso anno, riusciva a passare le eliminatorie, battendo il suo avversario in due round per KO tecnico. In semifinale iniziava a rilento subendo subito 10 punti al primo round che non riusciva più a recuperare nonostante un ottima conduzione di gara che lo portava a soli 3 punti di distacco. Il bronzo di Giuseppe Castellucci, veniva dopo un anno di infortuni e malanni che lo vedevano lontano dai campi di gara dallo scorso novembre. Il ritorno non era certamente dei più fortunati, perché al primo incontro trovava subito un atleta della nazionale reduce dagli europei di qualche settimana fa in Spagna. Giuseppe si batte bene, ma la mancanza di gare per così tanto tempo si fa sentire e lo costringe alla resa. Tantissima sfortuna invece per Morgan Milone che batte al primo turno il favorito della categoria e sua bestia nera; in semifinale incontra un altro ottimo atleta che tiene sotto fino a metà secondo round, quando sul 16-7 per il nostro, un movimento strano e una conseguente caduta gli provocano una dislocazione della rotula e deve abbandonare. Per la cronaca il suo avversario vincerà la finale per 15-3.
Infine le prove dei non medagliati: Francesco Carangio disputa due ottimi round in cui domina su un avversario più esperto, ma proprio la maggiore esperienza dell’altro fa sì che riesca a recuperare e battere il nostro per pochi punti. Massimo Boiano come al solito poco fortunato nei sorteggi, incontra il campione italiano in carica e atleta della nazionale con cui si batte bene senza tirarsi indietro, ma nulla può contro la bravura e l’esperienza dell’avversario. Infine Matteo Mormile, anche lui con pochi combattimenti sulle spalle, non riesce a tener testa ad un avversario che lo batte solo in esperienza.