CASTEL SAN GIORGIO – “Ha diritto all’assunzione a tempo determinato nel servizio nettezza urbana di Castel San Giorgio, la raccomandata contenente la convocazione per la prova di idoneità le arriva in ritardo, la seconda convocazione avviene con modalità non contemplate dalla legge, il Tribunale le dà ragione ma il Comune non ottempera la sentenza. Ora ha solo diritto al risarcimento mentre il gruppo di dieci lavoratori da cui è stata ingiustamente esclusa sarà assunto dall’azienda che ha vinto l’appalto per il servizio di raccolta rifiuti”. Il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e il conduttore de “La Radiazza” su Radio Marte, Gianni Simioli, lanciano un appello agli imprenditori, chiedendo di offrire un lavoro ad una donna che ha visto ingiustamente calpestati i propri diritti.
Separata, con tre figli, ha visto svanire il sogno di trovare un lavoro che le permettesse di vivere con maggiore serenità. “Ci chiediamo come sia possibile che un Comune non ottemperi alla decisione di un Tribunale. Si tratta di un esempio pessimo che viene offerto ai cittadini sul funzionamento della pubblica amministrazione. Questa donna ha subìto un torto gravissimo. La sua storia dimostra come, certe volte, non si riesca ad avere giustizia neanche quando si ha ragione. La decisione del giudice di non disporre l’esecuzione in forma specifica attraverso la nomina di un commissario ad acta ha significato per lei la scomparsa del sogno di un lavoro e di una vita migliore. Lanciamo un appello agli imprenditori del Salernitano: assumetela nelle more che si risolva questa assurda storia! Sarebbe il lieto fine di una brutta storia di ingiustizia e sciatteria amministrativa. Lì dove non arrivano le sentenze, può arrivare la coscienza delle persone e questa donna non vuole assistenzialismo ma il suo diritto al lavoro”, concludono Borrelli e Simioli.
Sulla vicenda è intervenuto l’avvocato Aniello Capuano che difende la donna: “Dovremmo chiedere al comune come mai non abbia ottemperato a una decisione del giudice. Abbiamo presentato istanza in Tribunale ma anche qui si è ritenuto di non poter dare piena attuazione a quanto disposto riconoscendo solo il carattere risarcitorio ed eventualmente penale di quanto avvenuto. Ci sono logiche che sfuggono a noi operatori della giustizia anche perché in altro procedimento analogo, sempre dinanzi al Tribunale di Nocera Inferiore, un altro giudice ha invece invitato più volte il comune ad ottemperare consentendo al lavoratore di effettuare la prova”. “Le anomalie sono tante” – prosegue l’avvocato Capuano – “a partire dalla circostanza che alcuni lavoratori si siano presentati alla prova il giorno 13 febbraio nonostante le raccomandate di convocazione fossero partite il giorno 12 e, dunque, era materialmente impossibile che le avessero ricevute. Chi li ha avvisati? E perché? Esiste un timore fondato che si sia fatto di tutto per preferire alcuni candidati rispetto ad altri. La stessa anomalia è accaduta anche per la seconda convocazione, decisa il giorno 13 per il giorno 15 febbraio. Termini riconosciuti troppo brevi dal giudice stesso. Non è questo il modo di condurre selezioni pubbliche. Si è provato a escludere molti concorrenti in modo assolutamente scorretto. Ci auguriamo che si faccia chiarezza anche sotto il profilo penale su questa triste vicenda”.