“Gli preparava i biscotti, é un bravo ragazzo” – queste le parole del legale di Filippo Turetta – “L’ha sempre amata , non ha mai litigato con nessuno lui”.
L’amava così tanto che l’ha uccisa con numerose coltellate alla testa e al collo, poi l’ha fatta rotolare giù da un dirupo per cinquanta metri, fino a quando il corpo non si è fermato senza vita in un canalone vicino al lago di Barcis.
Giulia aveva lottato per difendersi, lo si capisce dai tagli e dai lividi sulle braccia, sul collo…
Giulia voleva coronare il suo sogno, laurearsi e continuare a disegnare, Giulia non ha sbagliato perché semplicemente si è innamorata dell’ennesimo mostro con la faccia pulita.
Siamo tutte Giulia.
E devo dire me lo aspettavo questo epilogo, mi aspettavo anche che lui finalmente fosse arrestato, e che sicuramente la legge italiana lo schederà come infermo mentale, che sicuramente il “bravo ragazzo” dalla faccia pulita avrà la sua giustificazione perché soffre di un qualche disturbo accertato qualche secondo prima dal primo medico che si farà corrompere per pochi euro, come la maggior parte di tutti i mostri che uccidono no?
“Eh sì l’ha uccisa, ma sai com’è, soffriva già di suo, era depresso” oppure “L’ha istigato lei, doveva starsene zitta”.
Siamo tutte Giulia.
Ma questa volta invece di ricordare chi è Giulia Cecchettin, centocinquesima donna uccisa in Italia, solo nel 2023, soffermiamoci un attimo sulla figura del “bravo ragazzo” che non ha mai litigato con nessuno e che cucinava i biscotti per la sua fidanzata che tanto amava.
Filippo Turetta, ragazzo universitario apparentemente tranquillo e che poi si è rivelato un mostro, ha fatto cadere la maschera su un fattore fondamentale di questo caso, la possessività, milioni di chiamate, messaggi, scenate di gelosia per ogni minima cosa, ira durante le scenate di gelosia.
“Il bravo ragazzo” era gelosamente ossessivo nei confronti della vittima, di fatti, credo sia chiaro a tutti che il motivo per il quale abbia ucciso Giulia, e anche tutte noi, è perché non ha accettato la fine della relazione.
Quanti ragazzi, non accettano la fine di una relazione? Le statistiche italiane sono impressionanti, dal punto di vista psicologico, all’uomo in Italia, sin dalla nascita vengono improntate opinioni diverse, idee diverse, tipo imporre limiti nella relazione, essere possessivi sullo stile d’abbigliamento dell’altra persona, controllo del cellulare, tossicità , odio…
Siamo tutte Giulia.
<<Mio figlio è un bravo ragazzo, non farebbe mai una cosa del genere>>e poi ti alza le mani.
<<Mio figlio è un bravo ragazzo, e fin ad ora non ha mai avuto problemi con nessuno, solo con te>> e poi ti strappa i vestiti che non gli piacciono.
<<Mio figlio è un bravo ragazzo, semplicemente dovresti ascoltarlo di più>> e poi diventiamo tutte Giulia, perché siamo tutte Giulia.
Perché una faccia pulita coperta da un maschera NON può essere giustificata, i genitori NON dovrebbero giustificare sempre i propri figli, NON dovrebbero sempre proteggerli, ma prima accertarsi sulla situazione psico-fisica dell’individuo, capire se effettivamente assume atteggiamenti sbagliati, devianti, non conformi alle regole della legge morale.
Siamo tutte Giulia, tutte da un momento all’altro potremmo essere uccise, perché? Perché abbiamo istigato per il nostro modo di essere, di vestire, o perché semplicemente non ci va più di stare con una persona che ci tratta male e non ci rispetta, che ci minaccia, che ci fa sentire sbagliate, che ci vuole come bambole di plastiche, mute e perfette, che quasi ci odia se non sottostiamo.
Ma nell’Italia di oggi, tutto questo ancora, dopo ben 105 volte osano chiamarlo amore.
Siamo tutte Giulia…